martedì 10 novembre 2015

Rimproveri e castighi

 



Delle volte ci sfugge la mano nel rimproverare i nostri figli perché presi dalla rabbia di non saperli gestire o che non ci ubbidiscono come vorremmo.
I rimproveri e i castighi non hanno mai fatto mai male a nessuno, l’importante e non esagerare, altrimenti si tenderebbe ad aver un rapporto dissonante, i nostri figli percepiscono tutto ciò che gli circonda, gli atteggiamenti che abbiamo i sentimenti che gli trasmettiamo, ed è statisticamente dimostrato che i bimbi dalla nascita comprendono i rimproveri ma non il castigo, sanno già a chi loro potranno attingere per ottenere più vantaggio dalla loro parte.
La cosa più importante e cercare di capire se i capricci sono dovuti da un disagio del bambino o semplicemente dal periodo dell’età iniziale dei due anni ai tre anni e mezzo, dove il bimbo in questa fase, testa il limite del genitore, fino a dove arriva e se cede ai suoi capricci oppure no.
Di quello che stiamo parlando, sono quelle solite paroline di cui noi nei genitori alla fine ci scontreremo e non sarà semplice tenere la pazienza e calma, le solite frasi ricorrenti nei bambini sono le seguenti e che tutti noi le conosciamo benissimo: No! No lo voglio! Non mi va!   
Tutti noi ci siamo passati, e una vera ruota di crescita, quindi armiamoci di buona di pazienza e siate costanti nelle risposte, non fate si che oggi vi imponete e il giorno dopo cedere, il bambino anche pur essendo piccolo ha già le capacità di prendere il sopravvento e indirizzandosi su altri capricci e altri ancora, non che non c’e ne siano, anzi più il bimbo cresce e più i capricci si faranno più grandi e quindi altri situazioni da dover affrontare.
Cerchiamo comunque e sempre di far capire al nostra bambino quello che non si fa e in modo molto incisivo guardandolo negli occhi, vedrete che nel tempo cambieranno,  non abbiate timore di parlargli pensando che essendo così piccoli non possono capire, cerchiamo di allargare la nostra mente e di non pensare che essendo bambino non ci comprenda o non ci ascolta, ascoltiamo le loro esigenze, cerchiamo di comprendere nei momenti o situazioni particolari avvengono i capricci e miriamo il problema a monte, se di questo ne faremo un buon utilizzo, quando i nostri bambini cresceranno ci verrà più facile cogliere il momento nella solita routine giornaliera, ritagliare il tempo più prezioso nel dedicarci al dialogo con i nostri figli.

 

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