Un blog per tutti i genitori alle prese costantemente ogni giorno con paure di sbagliare nell'insegnamento, dubbi sull'allattamento, incertezze su come crescere accudire il vostro bambino, affrontare le fasi più critiche adolescenziali, soprattutto quando si è nei genitori, condividendo con mamme e papa tutto ciò che per voi sia una novità, un problema, un appoggio morale quando le incertezze e le inesperienze incombano sulla grande forza di noi mamme e papa.
martedì 15 gennaio 2013
"Il Gioco", fonte di complicità, di comunicazione, la voglia di crescere e di conoscersi con il proprio bambino
I neonati nei primi mesi di vita, non fanno che dormire e mangiare, le loro attività motorie equivalgono ai loro riflessi istintivi, principalmente parliamo di sgambettare, succhiare o/e stringere il dito.
Da subito noi mamme, tendiamo a cercare di farli divertire il più possibile, oppure di riempire il bebè d’infiniti giochi, pensando che un neonato di poche settimane o mesi, si possa annoiare.
Dobbiamo pensare che la loro vista si sviluppa poco alla volta, per loro che hanno vissuto nella pancia della mamma per circa dieci mesi lunari, ogni cosa o persona che vedono e che mettono a fuoco, in base anche alla vicinanza o sviluppo del loro globo oculare, è una novità, un nuovo gioco da scoprire, da toccare, da annusare, da sentire.
Tutti quei giocattoli che circondato un neonato, non saranno fonte d'interesse per i primi tre mesi, se no che, musiche rilassanti, che abbia sentito già in precedenza nel ventre della mamma, anche se mai sentite, ma se frequentemente ripetute dalla mamma costantemente, vedrete in loro un riconoscimento per una determinata melodia.
Spesse volte non riusciamo a metterci nei panni di un bebè, che per lungo termine ha solo sentito la voce della sua mamma amplificato, anche altre di voci più comuni a lui, e cullato in grembo senza mai essere toccato.
Nel momento in cui il bebè si trova catapultato nel vero contatto con la vita esterna, lo spaventa e lo rende timoroso, per questo con la vicinanza della mamma, con le sue braccia, con la sua voce, con il suo sguardo e del suo odore che lo riconosce fin da subito, il bebè si tranquillizza, si sente più rassicurato, più protetto.
Portare il vostro bebè in giro con la sua carrozzina, anche questo è fonte di paura per lui, di abbandono, perché non abituato, ma non per questo bisogna non fare più nulla, ma abituare il vostro bebè gradualmente alla novità, a parlare loro che, la mamma è sempre lì per lui, a rassicurarlo, a farlo sentire sempre amato e protetto, tutto ciò non gli è trasmesso con tanti giochi attorno a lui, ma con la sola presenza della mamma, della sua voce e delle sue carezze.
Per il bebè nei primi mesi, il vero gioco per lui e la mamma, per la quale sarà l'oggetto di scoperta e di divertimento, poi man mano che cresce prendono consapevolezza che lui e la mamma c'è una differenza.
Un consiglio, non solo da esperta ma anche da mamma, genitori cercate di dare più importanza, più spazio, tutto il tempo necessario e possibile, non solo per instaurare un legame ancor più complice e comunicativo con il vostro bambino, ma anche per rendere le loro giornate divertenti, stimolanti e non con giochi, ma con semplici canzoncine, con la vostra fantasia di mamma o di papà, con giochi che vi hanno insegnato le vostre madri, le vostre nonne, con lo scopo di suscitare piacere al vostro bebè, perché il vero contenuto del gioco è esprime affettività dell'animo infantile, realizzando nel bebè desideri simbolici e le loro tendenze.
Il gioco e quel mezzo che aiuta il vostro bebè a conoscere se stesso, impegnando le sue energie, le sue attenzioni, le sue risorse, lasciando trasparire la sua personalità, consolidando le sue abilità.
Non tralasciando mai che, ogni singolo bebè dai primi momenti di vita, richiede grande attenzione e bisogna essere consapevoli delle sue necessità, delle sue nuove scoperte, dei loro comportamenti dinanzi a nuove prospettive, a nuove conoscenze, ciò è un modo migliore per accompagnarlo nel suo mondo, nella sua realtà dove ha origine un mondo di sogni.
Impegnatevi sempre neo genitori, nel conoscersi, nel conoscere i loro mondi, fonte per loro di esperienze sensoriali e motorie, per poi trasformarsi in un emisfero circoscritto dalla loro reale identità.
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